Marijuana Medica

La Canapa accompagna il cammino dell’uomo nella storia da millenni,sia per la produzione di cordame e fibre tessili che come medicamento popolare.Infatti la prima citazione della pianta di cannabis come medicinale la  ritroviamo nell’antico libro cinese sulle proprietà medicinali delle erbe il “Shennong Ben Cao Jing attribuito all’imperatore cinese Shennong vissuto nel 2800 a.C.L’uso viene indicato per alleviare i dolori reumatici,come anestetico durante gli interventi  di chirurgia,per le malattie dell sistema riproduttivo femminile ed altri scopi.

Shennong_bencao_jing_Marijuana_medica

Recentemente un’altra conferma dell’uso curativo,arriva dalla regione Siberiana Della Repubblica di Altaj,dove nel 1993 trovarono la “mummia dell’Altai” o la cosidetta “principessa Ukok“,la mummia di una donna risalente al V secolo a.C. affetta da tumore al seno e infezioni alle ossa,scoperto tramite esami con la  risonanza magnetica,usava la marijuana per lenire i dolori causati da queste patologie,come riportato in un recente articolo del Siberian Times.Altre conferme le troviamo sempre in Cina,nelle antiche tombe di Xingjiang dove vennero ritrovati resti dei semi,foglie e infiorescenze della pianta che probabilmente venivano usati per fini curativi durante i riti sciamanici.Galeno e altri medici dell’epoca classica ed ellenistica conoscevano gli effetti della pianta,anche se non ci sono conferme scritte sul suo utilizzo medicamentoso.In Europa la cannabis venne utilizzata inizialmente per la produzione di fibre tessili e cordame  e entrò in auge come medicina solamente nel XIX secolo,grazie agli studi del psichiatra francese Jaques-Joseph Monrou.Nella metà dell’ottocento,raggiunse il suo apice di popolarità  in medicina,sia nel vecchio continente che negli Stati Uniti dove nel 1860 si tenne la prima conferenza clinica sulla marijuana.All’inizio del novecento aumentarono gli studi e le ricerche sugli effetti curativi della pianta per poi essere abbandonati per varie motivazioni tra le cui l’introduzione di nuovi farmaci oppioidi come la morfina e la proibizione della pianta,fino alla quasi totale scomparsa del suo utilizzo durante gli anni ’50 e ’60. Un bagliore di luce per la sua riscoperta in medicina venne fornito con la sintesi del principio attivo della marijuana cioè il  9-Idro-Tetraidrocannabinolo o THC da parte di  Raphael Mechoum nel 1964.

Mummia_Principessa_di_ghiaccio_Cnnabis_Medica

La sintesi del principio attivo diede nuovo interesse per nuove ricerche e sperimentazioni sulla pianta,che sfociarono con la scoperta nel 1990 di recettori specifici per i cannabinoidi presenti nel sistema nervoso con cui il THC interaggisce producendo il suo effetto,e con la successiva scoperta nel 1992 della produzione da parte dell’organismo di  sostanze simili al principio attivo della pianta chiamati endocannabinoidi.Nel 1998 si scoprirono le aree del cervello coinvolte nell’azione antidolorifica della marijuana.

 Gli Endocannabinoidi

Gli endocannabinoidi sono dei cannabinoidi prodotti dal nostro corpo,simili al principio attivo della marijuana,implicati in vari processi di neuromodulazione nell’organismo umano.Nel nostro corpo sono presenti due tipi di recettori dei cannabinoidi,il CB1 che si trova principalmente nel cervello ma anche in misura minore,nel fegato nei reni e nell’apparato riproduttivo ed è responsabile dell’effetto euforizzante dovuto alla pianta.Il recettore CB2 invece è responsabile dell’azione anti-infiammatoria e della regolazione della risposta immunitaria dell’organismo.Questi recettori vengono stimolati dagli endocannabinoidi dei quali i due principali sono l’anandemide(AEA) e il  2-arachidonoilglicero(2-AG) che agiscono soprattutto sul recettore  CB1,svolgendo due funzioni diverse.Il 2-AG indebolisce il potenziale di trasmissione elettrica delle cellule rallentandole,ha quindi un’azione più localizzata sul cervello.Mentre l’anandemide ha un’azione più diffusa nel corpo ed è responsabile della regolazione della risposta allo stress.

Chemical_anandamide_endocannainoidi

Vediamo l’azione sull’organismo degli endocannabinoidi:

  • Agiscono sui circuiti cerebrali deputati al vomito
  • Sono implicati nella formazione della memoria e nella risposta allo stress
  • Sono implicati nella modulazione dell’appetito
  • Hanno un’azione analgesica assieme agli oppioidi endogeni
  • Possiedono proprietà anticonvulsionanti
  • Hanno un azione vasodilatatoria ed ipotensiva
  • Possiedono un ruolo molto importante nella  regolazione dei processi riproduttivi 
  • Sono implicati nella regolazione della risposta immunitaria 
  • Sono alla base della regolazione dei processi della crescita delle cellule

Lo studio del funzionamento dei cannabinoidi interni è importantissimo per determinare l’azione che essi producono sull’organismo umano,e per coprire nuove applicazioni terapeutiche dell’uso derivante dalla pianta di marijuana.

Marijuana Medica

La marijuna in medicina può essere somministrata sotto forma di infiorescenze essiccate della pianta femminile,che possono essere assunte fumandole,vaporizzandole,oralmente facendo dolci o biscotti derivati dall’burro o come olio medicinale.I farmaci a base di cannabinoidi possono derivare da cannabinoidi sintetici,cioè molecole simili al THC create chimicamente come nel Drobinol,anche se dai test le molecole sintetiche presentano maggiori effetti collaterali e minor efficacia terapeutica rispetto all’uso delle infiorescenze.Mentre altri medicinali contengono estratti della pianta come nel Sativex

Olio_Marijuana_medica

Le ricerche sulle possibili applicazioni terapeutiche della cannabis proseguono sempre più numerose,grazie alla riscoperta in medicina degli effetti benefici della pianta negli ultimi decenni.Dalle studi finora svolti è stata dimostrata l’efficacia della marijuana nel ridurre i dolori spastici nella sclerosi multipla,nel trattamento della nausea e del vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia,nel trattamento dell’annoressia o della checchessia nell’AIDS,nel trattamento del glaucoma,mentre alcune ricerche dimostrano l’efficacia antitumorale del THC e del CBD.

Cannabis_Medica

Vediamo le possibili applicazioni mediche:

  • Contro la nausea e il vomito,dovuta al trattamento della chemioterapia 
  • Efficace nell’anoressia e chechessia,infatti il THC stimola l’appetito.
  • Spasticità muscolare,efficace nel trattamento della sclerosi multipla o nelle lesioni al midollo spinale 
  • Dolori sopratutto di natura neuropatica e spastica
  • Asma infatti il THC ha un’azione broncodilatatrice
  • Glaucoma grazie all’azione del proncipio attivo di abbassare la pressione endo-oculare
  • Disordini del movimento,alcune ricerche indicano un miglioramento nel controllo dei sintomi nei disturbi di movimento dovuti alla Discinesia tardiva,Distonia e nella sindrome di tourette.
  • Capacità anti-infiammatoria si è notato infatti che nella cura per la colite  e l’artrite ha un’azione sia analgesica che antinfiammatoria.Ci sono testimonianze della sua efficace contro le allergie e delle infezioni.
  • Epilessia test di laboratorio svolti sui topi dimostrano l’efficacia anticonvulsiva del principio attivo della cannabis.
  • Ansia,depressione,disturbo bipolare,disturbi del sonno alcuni studi clinici dimostrano il miglioramento dei sintomi col trattamento dei farmaci cannabinoidi.L’effetto benefico sembrerebbe associato all’azione antipsicotica del cannabidiolo o CBD,al contrario del THC che favorirebbe l’insorgere della psicosi in soggetti predisposti.
  • Dipendenza e sindrome di astinenza,la marijuana si è dimostrata efficace nel alleviare i sintomi causati dal’astinenza da alcol,oppiacei e benzodiazepine.
  • Effetti antitumorali,infatti svariati studi affermano l’azione antitumorale del THC e del CBD.

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